Le radici rappresentano, per me, il trascorre del tempo.
Si snodano nella terra con la loro fragilità irruente, lasciando segni profondi.
Queste hanno un duplice significato, se da una parte sono il sostegno ed il nutrimento delle piante, dall’altra rappresentano la famiglia, gli antenati.
Così come queste estensioni arboree sondano le epoche nella loro corsa alla profondità, le rughe sono i segni del tempo che portano alla luce, sulla pelle, le nostre storie. Più le radici diventano lunghe e fragili, più assomigliano alle persone che estendono la loro vita, diventando delicate.
Le radici immortalate in questo progetto sono il risultato di una ricerca sistematica, mirata, non casuale. Non sono più una proprietà solo dell’albero ma diventano anche mie, in una genealogia di volti di genitori, fratelli, nonni e nipoti. Si tratta di un’associazione istintiva ma sentita, profonda esattamente come il legame con la mia famiglia che mi fa sentire salda e sicura.
Infine in questi sottili fili di vita vi è il tempo, la storia di tutti noi da sempre e per sempre.